Il Centro – Luca Abete: ragazzi prendete tempo per conoscere voi stessi.

Il Centro – Luca Abete: ragazzi prendete tempo per conoscere voi stessi.

Luca Abete: ragazzi prendete tempo per conoscere voi stessi.
L’inviato di “Striscia” ai giovani: normale essere confusi, si può anche sbalgiare. Alt ai genitori: fate un passo indietro.
di Erika GambinoSono passati un po’ di anni, ma anche lui ricorda bene le emozioni, tra la paura e l’incognita del futuro, che ha provato quando si è trovato a scegliere in quale scuola superiore studiare. Oggi gira l’Italia e incoraggia i giovani ad affrontare il futuro con il suo claim #Non ci ferma nessuno. Luca Abete, noto inviato di “Striscia la notizia”, si è diplomato al liceo scientifico Mancini di Avellino. Una scelta che oggi, a distanza di anni, ricorda di averla fatta «abbastanza diretta perché non avevo le idee molto chiare e non mi sentivo pronto per fare una scelta di settore. Il liceo scientifico lo vedevo un po’ come quel posto dove aver tempo, per poi trovare una direzione specifica». E la sua strada l’ha trovata proprio nel tempo libero: mentre studiava Architettura alla Federico II di Napoli, Abete ha iniziato il suo percorso nel mondo dello spettacolo come clown e animatore alle feste per bambini. Poi la scalata fino al mondo della televisione.
Luca Abete, le scelte non sono mai facili, a qualsiasi età. Come possiamo affrontarle?
«La premessa è che in ogni cosa le scelte sono sempre complicate e a renderle ancora più complicate è il non averci pensato per tempo. Quindi, la cosa migliore è pensare con anticipo, cercando di capire la propria attitudine, il proprio desiderio, il proprio talento».
Per sapere scegliere, dobbiamo ascoltare prima noi stessi?
«Le scelte, quelle ponderate, nascono dalla conoscenza di se stessi. Queste sono quelle sempre azzeccate, che non hanno bisogno di alcun consiglio».
E cosa consiglia ai ragazzi che devono scegliere la scuola superiore? Hanno un mese di tempo per iscriversi.
«Quando si deve decidere in base a un tempo che stringe, la soluzione migliore è dedicare questo tempo che manca a ragionare e pensare alla propria dimensione. Oggi dedichiamo pochissimo tempo alla scoperta di chi siamo, a quello che può essere il nostro talento, a quello che può essere l’indirizzo giusto per il nostro talento e per valorizzarlo. A volte, avere un talento è poca roba se non lo valorizziamo, meglio averne uno piccolo che siamo pronti a sviluppare anziché uno grande che non sviluppiamo. Dedicare del tempo a studiarsi, a capirsi, anche se poco tempo può essere sufficiente per capire un indirizzo, con la consapevolezza poi che nella vita si può anche cambiare idea e che se qualcosa non va come vorremmo possiamo impegnarci per farla andare meglio oppure se veramente non riusciamo a venirne a capo possiamo anche ammettere di aver preso una strada non corretta e fare il dietro front».
Si può anche sbagliare, e che si fa?
«Siamo portati a pensare che una scelta è irreversibile, proprio questo crea ansia nelle persone. Ma si può tornare indietro e cambiare, è umano. Non è una tragedia dover fare poi una retromarcia o un cambio di direzione».
Capita, a volte, che i genitori si mettano davanti a scelte di questo tipo, come appunto le scuole superiori. Come si dovrebbero comportare gli adulti?
«I genitori non devono arrivare a gamba tesa nella vita e nelle scelte dei propri figli. Regola numero uno: ogni genitore dovrebbe ricordare di essere stato ragazzo, quando le intromissioni improvvise erano poco gradite. È fondamentalmente il consiglio dei genitori, la loro presenza ma i consigli calati dall’alto, quelli che arrivano all’improvviso, non sono mai piaciuti a nessuno. I genitori devono partecipare alla vita, alla quotidianità e quindi di conseguenza ai problemi, alle gioie, alle scelte importanti: li devono sostenere ma senza imporsi».

Fonte: Il Centro – Pescara del 24 gennaio 2025


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