PANORAMA – Luca Abete: “Per realizzare i nostri sogni ci vuole ottimismo”

PANORAMA – Luca Abete: “Per realizzare i nostri sogni ci vuole ottimismo”

Luca Abete: “Per realizzare i nostri sogni ci vuole ottimismo”

Un tour nelle università e una ricerca sociologica per raccontare i giovani

di Francesco Canino

#Non ci ferma nessuno. È questo il titolo-slogan del tour nelle università italiane che ha come protagonista Luca Abete. Un progetto ambizioso per raccontare i sogni, le speranze e le delusioni delle nuove generazioni ma soprattutto un modo per lanciare un messaggio di ottimismo spinto. Partendo proprio dalla storia dell’inviato di Striscia la Notizia, un’incredibile parabola da artista di strada a inviato del tiggì di Antonio Ricci, un percorso in salita realizzato senza spinte e aiuti. L’imperativo categorico? Credere nei propri sogni.

Dagli sporadici incontri nelle università italiane, a un vero e proprio format. Luca, com’è nato #Non ci ferma nessuno?

In modo casuale. Mi trovavo spesso in giro per le Università con i ragazzi per parlare del mio lavoro e mi sono accorto che le domande più frequenti vertevano su una questione: come avevo fatto ad arrivare a Striscia, chi mi aveva raccomandato, quali corsie preferenziali avevo avuto. Sembrava impossibile che ce l’avessi fatta da solo.

La tua risposta a quelle obiezioni qual era?

Era ed è sempre la stessa. La mia storia è molto lineare e comune a tanti altri che ce l’hanno fatta solo con le proprie gambe. Ho iniziato come animatore per bambini, poi ho fatto il clown e sono passato alle televisioni locali: sono arrivato a Striscia senza l’aiuto di nessuno. Il grosso del confronto è spiegare che non è impossibile farcela da soli: così è nato il discorso motivazionale e la volontà di creare un format articolato.

Come sintetizzeresti il messaggio di #Non ci ferma nessuno?

Noi siamo soli al mondo, noi e il nostro sogno che diventa un compagno di viaggio. Per molti il futuro è un incubo, per me invece è sempre stato un percorso verso un obiettivo da raggiungere. Ai ragazzi dico che è come una montagna altissima da scalare: non sempre è necessario raggiungere la cima ma bisogna camminare con passione e fermarsi ogni tanto a guardare tutto quello che c’è intonro. Dobbiamo essere determinati nel far crescere il nostro sogno e credere sempre nelle nostre potenzialità.

Hai il polso “reale” di un pezzo del paese. Come sono i ragazzi che incontri nelle Università?

La percezione è che siano smarriti: noto una mancanza di lucidità di contestualizzare il loro percorso all’interno dell’università e nella vita in generale. C’è un grande bisogno di ottimismo. Lo sguardo dei ragazzi cambia durante l’incontro: all’inizio c’è scetticismo, soprattutto quando faccio un parallelo tra la mia vita e la loro. Man mano che mi fanno domande, mi espongono critiche e perplessità, vedo loro atteggiamento cambiare: alla fine si respira grande energia e vitalità, che mette carica.

Dalle testimonianze che si possono leggere sul sito, in molti hanno le idee chiare sul proprio futuro, altri appaiono decisamente confusi.

Non tutti hanno un obiettivo. Alcuni vivono laurea stessa come obiettivo: la laurea è importante ma il traguardo vero è il lavoro, è l’affermare il proprio essere e la propria fantasia. La meritocrazia parte da noi stessi e dalla valorizzazione delle nostre caratteristiche: dobbiamo meritarci quello che vogliamo, amarci e a volerci bene.

Da aspirante architetto a inviato di Striscia, passando per l’animazione nelle feste per bambini. A quante porte hai bussato?

Ho insistito, mi sono imposto. Studiavo architettura e in contemporanea facevo le feste per i bambini: ho sempre dato il massimo in ogni esperienza, dalla magia comica agli spettacoli di strada. Poi ho ideato un programma per bambini e mi sono cercato un editore disposto ad ascoltarmi: c’ho messo un po’ ma alla fine sono riuscito ad andare in onda su una tivù privata di Avellino, la mia città. Dopo tre anni ho detto stop perché volevo fare altro e ho tentato col provino di Striscia.

Ti prendono, il programma parte ma tu non sei in onda.

Eravamo sette vincitori. In due anni sono andato in onda quattro volte: ho barcollato, ho pensato di aver sbagliato a lasciare tutto. Altri che come me avevano vinto il contest, si sono indignati e hanno mollato. Io ho pensato che dovevo meritarmi quel posto, crescendo e diventando il migliore: ho studiato tutti i servizi di Striscia, senza aver mai fatto il giornalista sperimentavo sul campo e cercavo mio metodo. Così ho raggiunto il traguardo.

Quando i ragazzi ti chiedono di Antonio Ricci, tu cosa racconti?

La verità. Se vali, Ricci ti mette alla prova fino in fondo e trova il modo per valorizzati. Nell’ultimo anno ho fatto 115 servizi, ma non mi fermo: bisogna continuare a crescere e migliorarsi.

E di #Non ci ferma nessuno cosa pensa il patron di Striscia?

È contento di questo progetto per la logica sociale che c’è alla base: per me è un esperimento al servizio delle persone e lui è curioso di tutto quello che serve a rompere la banalità.

Con i tuoi servizi hai fatto esplodere la questione Terra dei fuochi. Oggi a che punto siamo?

È un tema paradossale. Ne ho vissuto tutte le fasi: cinque anni fa sembrava quasi che non esistesse e nemmeno chi ci abitava ne percepiva la gravità: l’ho denunciato con tutte le mie forze e finalmente nel febbraio 2013 è stato varato il decreto. Io che vivo sul territorio posso testimoniare che il fenomeno ha cambiato forma, ma c’è ancora: se continuano ad esserci tonnellate di rifiuti per strada e mini-discariche, c’è chi continuerà a dare fuoco.

Quante minacce ricevi dopo ogni servizio?

Non si contano. La Campania vive una spaccatura tra gente esausta e quelli che continuano a pensare che è normale che tutto ciò accada: in questo generale dissesto di civiltà, c’è chi ci sguazza. Quelli che si battono per debellare e denunciare, rimangono sempre facilmente isolati.

Tornando a #Non ci ferma nessuno, qual è l’obiettivo finale?

È creare una grande community di gente capace di potersi fare da spalla reciprocamente, che allarghi il fronte di quelli pronti a non fermarsi davanti alla difficoltà. Alla fine del percorso sarà realizzata una ricerca sociologica che produrrà dei risultati scientifici.

Tre consigli che dai ai ragazzi?

Partire dal presupposto che prima di aspettarci aiuto dagli altri dobbiamo essere convinti delle nostre potenzialità, coltivarle, credere che siamo pronti a intraprendere qualsiasi tipo di strada. Poi allenarsi tantissimo: la pigrizia è un nemico, bisogna sconfiggerla e aprirsi a nuove strade. Terzo consiglio, ricordarsi di essere felici e sorridere alla vita: non vedere le difficoltà come un ostacolo insormontabile ma come un modo per mettersi alla prova, conoscerci meglio e sconfiggere i propri limiti. Ci saranno sempre tante persone che ci diranno che non ce la possiamo fare, che ci giudicheranno sfigati a inseguire un sogno: lo sfigato vero è chi un sogno non ce l’ha.

Fonte: Articolo pubblicato il 6 Novembre 2014 su Panorama.it

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Succede ogni anno, puntuale come le tasse. Il telefono vibra. È stato creato un nuovo gruppo WhatsApp: "Capodanno 2025? 🎉". Ed è in quel preciso istante che, per molti, non parte la festa, ma la tachicardia.

La pressione sociale è maestra nel farci credere che dobbiamo essere sempre disponibili, sempre accomodanti, sempre pronti a dire di sì per non sembrare "quelli difficili". Così, fuori mostriamo un sorriso tranquillo e quella frase di rito. Ma dentro? Dentro c'è un'altra verità che preme per uscire. C'è quel pensiero fisso, onesto e un po' spaventato che sussurra: "Quasi quasi abbandono il gruppo".
Non è voglia di isolarsi. È solo il segnale che stiamo esaurendo le energie nel tentativo di compiacere tutti tranne noi stessi. È il nostro istinto che cerca una via d'uscita dal rumore delle aspettative altrui, chiedendo solo un po' di pace.
Se vi sentite divisi a metà tra quello che dite e quello che pensate, sappiate che è normale. Quella voce interiore che vorrebbe staccare la spina ha tutto il diritto di esistere. Non siete sbagliati voi, è sbagliato pensare di dover performare felicità a comando, 24 ore su 24.

Il vero atto di coraggio, quest'anno, non è partecipare a tutto. È imparare ad ascoltare quel "no" che vi portate dentro senza sentirvi in colpa.

👇 Sinceri: Quanto è difficile per voi dire "no" invece di "va bene tutto"? Scrivetelo nei commenti.

 #noncifermanessuno #capodanno #vigilia #pressionesociale #motivazione
E tu, quando ti sei sentito solə?

 Nel corso dell’undicesima edizione del tour #noncifermanessuno abbiamo denunciato la solitudine e dato voce a chi l’ha provata.
 Proprio per questo, è nato il Golden Buzzer della Solitudine: un totem con un pulsante misterioso che ha invitato chi si sentiva solo a premerlo.
Non è stato un gioco nè un gesto per farsi notare.
 Ogni suono è stato un SOS, un segnale silenzioso ma potente: “ci sono, esisto, sento la solitudine”.
Gli studenti e non solo, lo hanno premuto per curiosità, per esprimere un’emozione, per ribellarsi al silenzio. E ogni pressione del pulsante ci ha ricordato che la solitudine è reale, spesso nascosta, ma può essere portata alla luce insieme.
Perché anche un gesto piccolo può trasformarsi in un grido collettivo: nessunə è solə, #noncifermanessuno

#motivazione #solitudine
Quello che doni senza aspettarti nulla in cambio
ti ritorna.
Non subito, non come te lo immagini…
ma in forme ancora più grandi, più pulite, più vere.
Perché il bene fatto senza conti da pareggiare
è l’unico che moltiplica sempre.#

noncifermanessuno #motivazione
🎅 Buon Natale! 🎄
E ricordate: #noncifermanessuno…
 tranne il pisolino post-pranzo! 😴🍷✨
Inty ci parla di ansia, perché l’ansia non fa differenze:
di età, di genere. La proviamo tuttə.
Il suo messaggio è chiaro:
non evitarla, andiamo oltre.
Anche quando fa paura. ✨💛

#noncifermanessuno #ansia #motivazione
La passione vi salva.
Vi tira su quando siete stanchi, vi accende quando tutto si spegne,
e vi ricorda chi siete quando il mondo sembra confondervi.
Coltivatela, proteggetela, lasciatela guidarvi.
Perché quando seguite ciò che amate…
non vi ferma nessuno.

#noncifermanessuno #motivazione #passione
🎄 Ci stiamo preparando al Natale con la giusta… finta serietà.

#natale #christmas
La tua mente può essere la tua migliore amica o la tua peggior nemica. 🧠

Tutto dipende da come le parli. Se la nutri di paure, ti bloccherà. Se la nutri di obiettivi, ti porterà dove vuoi andare.

Ricorda: non sei vittima dei tuoi pensieri. Sei il loro padrone. Prendi il comando. 🔥

#Mindset #Disciplina #Motivazione #Focus #CrescitaPersonale
C’è una solitudine che non fa rumore,
un disagio che chiede solo di essere ascoltato,
e storie di eroismo universitario che meritano voce.

#NonCiFermaNessuno arriva anche in Belgio 🇧🇪,
con un’intervista esclusiva a Radio Internazionale.
Perché raccontare il coraggio dei giovani, ovunque si trovino,
è il primo passo per non lasciarli mai soli. 💙🎙️

#motivazione
Ci sarà sempre qualcunə che saprà riconoscerti
e amarti per come sei. ✨

#Noncifermanessuno #motivazione
Cadere fa parte del gioco.
Succede a tuttə, prima o poi.
La vera forza non è non sbagliare,
ma trovare il coraggio di rialzarsi ogni volta.

#Noncifermanessuno #motivazione

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Non è voglia di isolarsi. È solo il segnale che stiamo esaurendo le energie nel tentativo di compiacere tutti tranne noi stessi. È il nostro istinto che cerca una via d'uscita dal rumore delle aspettative altrui, chiedendo solo un po' di pace.
Se vi sentite divisi a metà tra quello che dite e quello che pensate, sappiate che è normale. Quella voce interiore che vorrebbe staccare la spina ha tutto il diritto di esistere. Non siete sbagliati voi, è sbagliato pensare di dover performare felicità a comando, 24 ore su 24.

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 Proprio per questo, è nato il Golden Buzzer della Solitudine: un totem con un pulsante misterioso che ha invitato chi si sentiva solo a premerlo.
Non è stato un gioco nè un gesto per farsi notare.
 Ogni suono è stato un SOS, un segnale silenzioso ma potente: “ci sono, esisto, sento la solitudine”.
Gli studenti e non solo, lo hanno premuto per curiosità, per esprimere un’emozione, per ribellarsi al silenzio. E ogni pressione del pulsante ci ha ricordato che la solitudine è reale, spesso nascosta, ma può essere portata alla luce insieme.
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Vi tira su quando siete stanchi, vi accende quando tutto si spegne,
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Ricorda: non sei vittima dei tuoi pensieri. Sei il loro padrone. Prendi il comando. 🔥

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C’è una solitudine che non fa rumore,
un disagio che chiede solo di essere ascoltato,
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Perché raccontare il coraggio dei giovani, ovunque si trovino,
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Ci sarà sempre qualcunə che saprà riconoscerti
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