Settimalane MIO – Intervista a Luca Abete

Settimalane MIO – Intervista a Luca Abete

Intervista a Luca Abete  per #NonCiFermaNessuno sul n.15 del Settimanale MIO del 31 agosto 2023

Il più grande fan della popolazione giovanile? Di sicuro è Luca Abete. L’inviato di Striscia la notizia, infatti, è arrivato alla nona edizione della sua campagna sociale #NonCiFermaNessuno, un tour motivazionale in dieci tappe rivolto agli studenti alle prese con le incertezze del domani. Non una lezione di vita da impartire alle nuove generazioni, ma un confronto aperto nel quale il focus non è sulla ricerca del successo a tutti i costi, bensì sull’analisi delle difficoltà e dei timori dei ragazzi, per imparare a considerarli occasioni e momenti di crescita e miglioramento personale. “Cambiano i contesti le dinamiche – ha spiegato Abete – ma questo tour non è mai ripetitivo perché ci sono emergenze e circostanze sempre nuove”.

Luca, in tutti questi anni che idea si è fatto dei giovani?
In questi anni abbiamo notato un cambiamento. Abbiamo cominciato nove anni fa con un progetto sperimentale per dare ascolto ai ragazzi che spesso non hanno la possibilità di esprimersi. Ci siamo concentrati inizialmente su chi si affacciava al mondo del lavoro perché credevamo potesse essere un toccasana fornirgli una dose di energia in più. Con il tempo, però, abbiamo compreso le loro fragilità e abbiamo cercato di dare loro sostegno, accogliendo tali fragilità. Il Covid ha stravolto tutto: i ragazzi con maggiore grinta sono riusciti a reagire, quelli più fragili sono sprofondati. Oggi i giovani sono più consapevoli della loro condizione, di quello che li fa soffrire, di quello che mina alla base le loro certezze. Cercano soluzioni: a volte le trovano, a volte no.

Quali sono in linea di massima le più grandi paure dei giovani?
La paura più grande è l’insicurezza, la sensazione di inadeguatezza che ognuno di loro manifesta in diverse forme. Subiscono la pressione dei risultati da raggiungere, temono di deludere chi ha aspettative in loro, a cominciare dalla famiglia e fino al mondo accademico. Chiedono una forma di rispetto maggiore per quelle che sono le loro fragilità. Ovviamente ci sono i ragazzi che hanno una marcia in più, che riescono a spiegare con una lucidità esemplare la situazione che vivono. Ma ci sono anche quelli frenati dalla difficoltà di trovare punti di riferimento a cui aggrappare un’azione concreta di ripartenza.

Quali sono i punti deboli di questa generazione?
Il nostro campione è molto vasto: circa tremila ragazzi nelle università. Ci siamo accorti che il loro punto debole è l’incapacità di cercare e trovare il proprio punto di forza. Sembra quasi che ci sia uno stato confusionale in alcuni di loro che non rende possibile intercettare i propri talenti cu cui costruire la propria fortuna.

Quanto hanno influito i social sul fenomeno del disagio giovanile che la cronaca, purtroppo, ci racconta sempre più spesso?
C’è un campione variegato: ci sono studenti che vivono per i social e altri che non li considerano per nulla. Non darei la colpa ai social. Penso che sia un percorso della società che ci porta a perdere di vista i punti di riferimento interiori su cui costruire il proprio futuro. I punti di riferimento forti vengono confusi con cose effimere. I social fanno bene e fanno male in base al loro utilizzo, ma questo vale anche per gli adulti.

Il claim di quest’anno è “Il futuro non fa paura”: sembra quasi provocazione, visto che la Generazione Z è spesso definita come una generazione superficiale e senza futuro. Cosa ne pensa?
Il contesto è cambiato: prima c’erano pochi lavori, ma stabili; ora il mondo lavorativo è pieno di scossoni, c’è maggiore volatilità. Chi studia, ha vissuto la pandemia, la guerra… Ha visto un clima di incertezza intorno a sé che coloro che studiavano dieci anni fa non hanno vissuto. Per questo è difficile immaginare un futuro facile, delineabile. Dove c’è incertezza, c’è paura, quindi si rischia di perdersi. A volte immagino i ragazzi come schiacciati sotto il peso di un grosso punto interrogativo: chiunque, in queste condizioni, avrebbe difficoltà. Con il nostro tour vogliamo far capire loro che non sono soli, che altri vivono il loro stesso disagio. Per questo abbiamo creato una community per accorciare le distanze. Mettere i ragazzi in ascolto di storie simili, fa sentire meno soli e aiuta ad andare avanti.

Nel suo tour motivazionale ha mai affrontato la tematica dell’illusione del guadagno facile fornita dai social?
Questo tema fa molto rumore sui media, ma riguarda una porzione ridotta di giovani: è una tematica che i ragazzi non sentono vicina, soprattutto quelli degli ultimi anni di scuola superiore o delle università. È vero che, se hai pochi strumenti, riesci a scegliere e andare avanti. Quando io mi sono iscritto all’università, le facoltà erano poche; ora ci sono tanti indirizzi che creano confusione. E uno dei problemi più grossi è proprio quello di scegliere il percorso giusto perché spesso ci si trova a intraprendere un cammino che poi ci si accorge non appartenerci.

Lei punta a esaltare una carriera che non aspira al successo a tutti i costi, eppure il mondo giovanile va in quella direzione: si fanno challenge sempre più pericolose con l’unico obiettivo di racimolare like. Cosa ne pensa?
Sono cambiati gli strumenti. In passato avevamo personaggi che duravano una stagione, venivano dai talent, dalla tv, da contesti di altra natura. I social effettivamente sono alla portata di tutti. Si parla di uso distorto delle challenge, che è un fenomeno preoccupante che insiste sulle figure fragili. Ma si parla poco di chi usa i social per costruire prodotti utili, funzionali. Su TikTok abbiamo tanti influencer che parlano di turismo, che valorizzano il territorio… poi, ovviamente, sulla piattaforma trovi anche chi si filma mentre fa una rapina. Ma non per questo bisogna demonizzare i social che sono sono una lente di ingrandimento che ci fa vedere il bello e il brutto. Solo che il brutto fa presa su una porzione maggiore di persone. La soluzione? Le piattaforme dovrebbero essere più responsabili: io farei una carta d’identità digitale per rendere tutti gli utenti riconoscibili e, quindi, sanzionabili all’occorrenza.

Più o meno, tra i ragazzi che ha incontrato nelle varie tappe, quanti aspiranti influencer c’erano e quanti, invece, ambivano a un lavoro diverso, fatto di studio e sacrificio?
I ragazzi delle università vivono un problema serio: lo stress di seguire i corsi e superare gli esami, le spese che spesso sostengono personalmente… Sono molto concentrati su queste problematiche e non hanno una dedizione particolare verso i social, che usano, ma per raccontare la propria vita. Credo che ci sia sicuramente un problema che ruota attorno ai social, ma non penso sia un allarme così angosciante: ci sono tanti ragazzi in gamba che vivono con determinazione per sviluppare i loro talenti, la loro professionalità. Dobbiamo riuscire a valorizzare questa generazione perché, se sprofondano i giovani, sprofondiamo anche noi.

In che modo? Quali consigli e prospettive possiamo suggerire ai giovani per affrontare le sfide della vita?
Dobbiamo renderli consapevoli che gli imprevisti possono capitare, far capire loro che all’occorrenza è importante parlare con degli esperti a cui chiedere aiuto. Il futuro non deve far paura, ma se invece incute timore, allora invitiamoli a far finta che il futuro non esista: eliminiamo il concetto di futuro concentrandoci sul presente, viviamo ogni giorno di cose belle, circondarci di persone belle e di cose utili. Di giorno bello in giorno bello, di presente in presente, si costruisce un futuro meraviglioso.

#NonCiFermaNessuno non è solo una serie di talk, spesso con special guest del calibro di Ezio Greggio o Rino Gattuso, sul tema del futuro. Luca Abete, infatti, ha voluto che la sua campagna sociale fosse uno scambio a tutti gli effetti, per questo ha ideato anche dei momenti in cui gli studenti possono raccontare il proprio trascorso. E, per valorizzare le storie di resilienza che nascono nelle università, ha inventato anche il Premio #NonCiFermaNessuno, giunto alla sua terza edizione. Del progetto fa parte anche il ricorso ad azioni solidali concrete, come la call to action GIOCA&DONA, un webgame gratuito online che permette agli studenti di sfidarsi a Super Foody raccogliendo pasti da donare alla onlus Banco Alimentare che #NonCiFermaNessuno sostiene da otto anni.

Qualcosa può sempre andare storto maa non per questo dobbiamo fermarci.
Il rischio fa parte del gioco, il coraggio della crescita.
Proviamoci sempre. 💥

#noncifermanessuno #coraggio #resilienza #motivazione #primopasso #giovani #oltrelapaura #napoli #studenti #università
Alziamo la voce. Cambiamo le cose.
Per dire basta alla violenza non servono grandi gesti, ma la volontà di rompere il silenzio e fare la differenza, insieme.

Questa volta a lanciare il messaggio sono i ragazzi dell’Università di Siena:
le loro parole arrivano dritte al punto, mettendo in guardia chi subisce ma anche chi agisce.
Perché certi atteggiamenti non sono normali.

Noi di #noncifermanessuno siamo orgogliosi di sostenere il progetto #sempre25novembre,
perché crediamo che solo partendo dai giovani, dall’informazione e dalla sensibilizzazione,
possiamo davvero costruire un mondo più giusto, rispettoso e libero dalla violenza.

#noncifermanessuno #sempre25novembre #stopviolenzadigenere #rispetto #relazionisane #nonsolo25novembre #1522 #giovaniattivi #parlareèforza
Ma quante volte facciamo cose che ci sembravano impossibili?
E più ci proviamo, più diventano facili.
La vita è tutta un esercizio: coraggio, buttati!
Per quel lavoro, quell’esame, quel viaggio, quell’esperienza…
Supera i tuoi limiti. Sempre. 💥

#noncifermanessuno #coraggio #motivazione #crescita #superareilimiti #vitavera #giovani #sfide #ncfntour2025
Un vuoto che unisce. Un ricordo che illumina. Un esempio che resta.

Roberto, studente dell’Università Parthenope, non è più tra noi… ma continua a vivere nel cuore di chi lo ha conosciuto.
Un esempio silenzioso e potente di resilienza, vissuta tra i corridoi dell’università e la sfida della malattia.

Durante la prima tappa dell’undicesima edizione del tour #noncifermanessuno, il suo nome è tornato tra noi con la forza dell’amore, della gratitudine, dell’ispirazione.

Roberto non ha mai smesso di lottare.
E oggi, è lui che ci dà forza. 💛

 #resilienza #napoli  #memoria #universitàparthenope #valori #giovani #forza #vita #ispirazione
Ma quanto è potente un abbraccio? 🫂  #abbracci #noncifermanessuno #nessunoèsolo #forza #giovani #condivisione #emozioni #pescara #università #universitari #Studenti
Ma quanto è potente un abbraccio? 🫂 

#abbracci #noncifermanessuno #nessunoèsolo #forza #giovani #condivisione #emozioni #pescara #università #universitari #studenti
“Non fare mai un passo indietro per paura di farne uno avanti” 🎯

È il consiglio che Luca ha dato a Gianmarco, studente al terzo anno di Economia con un grande sogno nel cassetto: diventare Producer.

Ricordate che ogni ambizione merita coraggio, e ogni talento ha bisogno di fiducia. 💥

E tu, che sogno hai?

#noncifermanessuno #primopasso #sognareingrande #motivazione #nessunoèsolo #giovani #lucaaabete #università #producer
Rivivi i momenti migliori della terza tappa del tour #noncifermanessuno all’Università di Siena! 🧡 
 
È stato un urlo collettivo di coraggio, forza e condivisione!

✨ Emozionati ancora... e preparati, perché la prossima tappa è sempre più vicina!

 #universitàdisiena #tourmotivazionale #siena #giovani #nessunoèsolo #università #universitari #energia #storiecheispirano #motivazione #recap
Premio #NonCiFermaNessuno 2025 a Sofia Ghiro, studentessa dell’Università di Siena che ci ha lasciati senza parole. 💜

Da cinque anni convive con una disabilità che le impedisce di camminare, scrivere, parlare come prima… ma non le ha mai impedito di scegliere, di lottare, di crederci. 
Con una forza che commuove, Sofia si è laureata con lode e oggi continua a costruire il suo futuro, passo dopo passo, senza mai fermarsi. 

La sua storia è un esempio potente di coraggio, autodeterminazione e speranza. 

Grazie Sofia, per averci mostrato che i limiti veri sono solo quelli che ci mettiamo da soli.

#noncifermanessuno #sofiaghiro #universitàdisiena #resilienza #forza #coraggio #giovani #motivazione #lucaaabete #nessunoèsolo #tourmotivazionale
"Bisogna ascoltarsi tanto, soprattutto nei momenti di solitudine: è vero che portano sconforto, ma in quel silenzio possiamo davvero crescere."

🎤 Così Pierpaolo Pretelli, ospite speciale della terza tappa del tour #noncifermanessuno all’Università di Siena, ha parlato con grande sincerità ai ragazzi.

Il suo percorso non è stato semplice né lineare: dagli esordi a Striscia la Notizia fino ad oggi, ha continuato a mettersi in gioco, con passione e coraggio, la sua capacità di reinventarsi è una lezione preziosa per tutti noi.

Grazie Pierpaolo, e in bocca al lupo per tutto! 💜

#noncifermanessuno #nessunoèsolo #motivazione #universitàdisiena #giovani #pierpaolopretelli #ascolto #solitudine
"Ai ragazzi dico che bisogna essere primopassisti, perché è importante fare il primo passo per poi arrivare lontano."
dice @lucaabete!

Un messaggio semplice, ma potentissimo.
Ogni grande viaggio comincia così: con un primo passo.
Quello verso il cambiamento, verso i sogni… e soprattutto verso sé stessi. 💥

#noncifermanessuno #primopassisti #lucaaabete #motivazione #giovani #universitari #nessunoèsolo #tourmotivazionale #ispirazione

Qualcosa può sempre andare storto maa non per questo dobbiamo fermarci.
Il rischio fa parte del gioco, il coraggio della crescita.
Proviamoci sempre. 💥

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Alziamo la voce. Cambiamo le cose.
Per dire basta alla violenza non servono grandi gesti, ma la volontà di rompere il silenzio e fare la differenza, insieme.

Questa volta a lanciare il messaggio sono i ragazzi dell’Università di Siena:
le loro parole arrivano dritte al punto, mettendo in guardia chi subisce ma anche chi agisce.
Perché certi atteggiamenti non sono normali.

Noi di #noncifermanessuno siamo orgogliosi di sostenere il progetto #sempre25novembre,
perché crediamo che solo partendo dai giovani, dall’informazione e dalla sensibilizzazione,
possiamo davvero costruire un mondo più giusto, rispettoso e libero dalla violenza.

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E più ci proviamo, più diventano facili.
La vita è tutta un esercizio: coraggio, buttati!
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Roberto, studente dell’Università Parthenope, non è più tra noi… ma continua a vivere nel cuore di chi lo ha conosciuto.
Un esempio silenzioso e potente di resilienza, vissuta tra i corridoi dell’università e la sfida della malattia.

Durante la prima tappa dell’undicesima edizione del tour #noncifermanessuno, il suo nome è tornato tra noi con la forza dell’amore, della gratitudine, dell’ispirazione.

Roberto non ha mai smesso di lottare.
E oggi, è lui che ci dà forza. 💛

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È stato un urlo collettivo di coraggio, forza e condivisione!

✨ Emozionati ancora... e preparati, perché la prossima tappa è sempre più vicina!

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Premio #NonCiFermaNessuno 2025 a Sofia Ghiro, studentessa dell’Università di Siena che ci ha lasciati senza parole. 💜

Da cinque anni convive con una disabilità che le impedisce di camminare, scrivere, parlare come prima… ma non le ha mai impedito di scegliere, di lottare, di crederci. 
Con una forza che commuove, Sofia si è laureata con lode e oggi continua a costruire il suo futuro, passo dopo passo, senza mai fermarsi. 

La sua storia è un esempio potente di coraggio, autodeterminazione e speranza. 

Grazie Sofia, per averci mostrato che i limiti veri sono solo quelli che ci mettiamo da soli.

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"Bisogna ascoltarsi tanto, soprattutto nei momenti di solitudine: è vero che portano sconforto, ma in quel silenzio possiamo davvero crescere."

🎤 Così Pierpaolo Pretelli, ospite speciale della terza tappa del tour #noncifermanessuno all’Università di Siena, ha parlato con grande sincerità ai ragazzi.

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Grazie Pierpaolo, e in bocca al lupo per tutto! 💜

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"Ai ragazzi dico che bisogna essere primopassisti, perché è importante fare il primo passo per poi arrivare lontano."
dice @lucaabete!

Un messaggio semplice, ma potentissimo.
Ogni grande viaggio comincia così: con un primo passo.
Quello verso il cambiamento, verso i sogni… e soprattutto verso sé stessi. 💥

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